Carmen Consoli è stata intervistata dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. Ecco un estratto:

Non ha un buon rapporto coi social network.

«Non li uso. Il primo social, WhatsApp, me l’ha installato mio figlio. Perché sennò non riusciva a chiamarmi in America. Ogni volta che lo usavo la gente attorno a me rideva. Poi ho capito: mi aveva messo come sfondo l’immagine di una scimmia col microfono».

La stessa ha poi continuato: 

«Il telefono non me lo porto quasi mai. Solo se non sono con mio figlio, per parlare con lui. E lo dico chiaramente alle persone: “Se non vi rispondo è inutile che insistete”. È una schiavitù: se visualizzi un messaggio e non rispondi la gente si offende. Io non voglio questo strumento attaccato fisso al mio corpo: perché devo essere sempre reperibile? È un ricatto, tutto il sistema ipercomunicativo di oggi è basato su ricatti impliciti. E un ricatto non è qualcosa che ha a che fare con la poesia: ha a che fare con la delinquenza. Esiste la delinquenza materiale e quella spirituale. Abbiamo lottato a lungo per affrancarci da tutto questo. Perché devo dare questo pizzo morale al sistema? Io metto le cose in chiaro: non ne pago pizzo».

fonte CORRIERE