Ospite di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”, l’ex ‘casco d’oro’ della musica italiana, Caterina Caselli, che si è distinta negli ultimi anni come impegnata e talentuosa talent scout e produttrice discografica, ha raccontato alcuni aspetti molto dolorosi della sua vita, tra cui la perdita di suo padre quando aveva solo 15 anni:
“Mio padre si è tolto la vita quando avevo 15 anni. Per anni in famiglia non ne abbiamo parlato anche perché in passato i problemi di depressione non erano ben riconosciuti, eri a volte considerato ‘pazzo’. Ho tenuto celato questo dolore per molto tempo e grazie a Renato e al documentario mi sono sentita di svelare l’accaduto. Ero la preferita di papà e all’inizio mi sono sentita tradita, poi ho capito molte cose anche in relazione al suo passato.”
La Caselli ha poi ricordato la morte di Luigi Tenco:
“Cantavo a Sanremo ‘Il cammino di ogni speranza’. Eravamo ospiti all’hotel Savoy e una notte verso le due ho sentito rumori strani provenire fuori dalla stanza. Sono scesa nella hall, c’era Lucio Dallain vestaglia con altri cantanti, poi abbiamo saputo che Tenco si era suicidato”.
Memorabile tra le sue canzoni “Nessuno mi può giudicare” suo successo a Sanremo 1966:
“La doveva interpretare Adriano Celentano ma poi, per fortuna di tutti e due, scelse ‘Il ragazzo della via Gluck’ e lascò libera ‘Nessuno mi può giudicare’, che mi ha cambiato la vita. Sul palco non ho avuto molta paura, avevo già cantato in pubblico e avevo un certo senso di sicurezza, non ero intimidita e poi l’incoscienza dell’età che ti rende più sciolta. Anche il famoso ‘Casco d’oro’ è stato un caso, io avevo capelli lunghi e il nostro direttore artistico mi mandò da un famoso parrucchiere che mi ha rinnovato il look. Uscita dal salone sono andata in ufficio è ho incontrato Gianni Ravera, che non mi ha riconosciuto”.
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