Compie oggi 54 anni Charlie Sheen, volto noto degli anni ottanta e novanta per le sue partecipazioni a film come Platoon, Wall Street, Hot Shots! e per le serie tv Spin City e Due uomini e mezzo.
Sheen era un vero divo una trentina di anni fa, attorniato da soldi, fama, donne e successo. Pensate che per «Due uomini e mezzo», una delle sit-com più seguite negli Stati Uniti, arrivò a guadagnare fino a 1 milione e 250mila dollari a episodio (moltiplicato per una media di 20 episodi a stagione, fa un bel gruzzolo). Purtroppo però, la vita fatta dei soliti eccessi da star, alcol e droga, su tutto, lo ha portato fuori strada: nel 2011 venne licenziato ufficialmente dalla Warner Bros per i suoi commenti antisemiti e la richiesta di un aumento di stipendio.
Nel 2015 rivela di essere positivo all’HIV, condizione che gli è stata diagnosticata quattro anni prima del coming out. Ora – come espresso da lui stesso – è finito nella lista nera di Hollywood e non riesce a trovare un lavoro stabile, condizione che gli causa difficoltà economiche, aggravate dalle spese del mantenimento dei 4 figli avuti dalle sue due ex mogli. Sheen ha presentato la richiesta di rivedere gli assegni per il mantenimento che attualmente ammontano a ad un totale di 75 mila dollari al mese.
La sieropositività
In un’intervista per ABC rilasciata nel 2017, l’attore ha parlato apertamente della malattia che ha cambiato la sua vita e ha rivelato che, non appena gli è stata diagnosticata l’HIV, il suo primo pensiero è stato quello di farla finita. Tuttavia non ha permesso a questa oscurità di insinuarsi nella sua mente e ha deciso piuttosto di affidarsi alla medicina che ogni giorno fa passi in avanti. L’attore è enormemente grato per quello che la medicina offre sul mercato oggigiorno e per il fatto che gli dia speranza di avere ancora un futuro, a differenza di tanti anni fa quando l’HIV era ancora una malattia del tutto sconosciuta e spaventosa.
Quando gli viene chiesto dove si vede tra dieci anni, risponde fiducioso: «Questo è quello che so per certo: sarò ancora qui. Anche se questo potrebbe dare fastidio a qualcuno».
Sheen, al momento della diagnosi, è stato inserito all’interno di uno studio medico che gli somministra una dose di farmaci a settimana e per ora la cura prosegue bene.
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