Checco Zalone grande mattatore della seconda Serata del Festival di Sanremo, conquista l’Ariston in versione trapper. Con capellino nero, voce con autotune e un fiume di luoghi comuni ribaltati, il comico si trasforma in un trapper non proprio giovanissimo. E’ Ragadi, un cantante con evidenti sofferenze, sin dalla seduta al pianoforte su un cuscino a ciambella ed è accompagnato dai produttori Cisti e Fellea.
Intona il brano “Poco ricco”, ed è sicuro: “Con questo brano, vincerò io il Festival”, assicura ad Amadeus, pronto a soccorrerlo durante i suoi ripetuti e sofferti piegamenti. Zalone ribalta le classiche barre dei rapper, che solitamente raccontano le proprie origini umili, la strada verso il successo e il disagio, raccontando il punto di vista di un privilegiato e adagiato a cui i soldi in realtà non mancano e soprattutto non bastano. Il brano assume subito i contorni di una parodia in cui prendono forma tutti i luoghi comuni del genere: “Non sono nato povero, sono poco ricco”, il disagio di chi “ha la Playstation 2 quando già c’era la tre”, o “vede le insegne di Prada, ma sente una voce amara che dice Zara”. Queste alcune delle frasi cult della canzone, diventata già una hit.
Ascoltare per credere.
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