A fine giugno 1988 usciva “Chi ha incastrato Roger Rabbit“, il capolavoro d’animazione firmato Spielberg-Zemeckis ovvero la celebrazione dei cartoon Disney- Warner Bros, con oltre 140 protagonisti a «fumetti».
La pellicola offre un’opportunità unica di vedere insieme in un solo film personaggi di cartoni animati di vari studi (Disney, Warner Bros. e diversi cartoni americani). Ispirato dal romanzo di Gary Wolf Who Censored Roger Rabbit?, che ha in effetti ideato i protagonisti: dopo il successo del film, Wolf, ha scritto un secondo romanzo dove i protagonisti sono più simili alle loro controparti cinematografiche che non al primo libro. Comunque, i libri e il film raccontano tre storie indipendenti, di cui condividono i personaggi principali.
Costato 70 milioni di dollari, il cult ne incassò nel mondo quasi 330. Il film nacque dall’adattamento del romanzo del 1981 dello scrittore Gary K. Wolf “Who Censored Roger Rabbit?” (Chi ha censurato Roger Rabbit?): una detective story in cui l’autore immagina un mondo in cui uomini e disegni animati convivono nella realtà. Di tutto il romanzo, inoltre, solo un paio di frasi sono rimaste nel film, tra queste la più celebre è quella pronunciata da Jessica Rabbit: «Io non sono cattiva, è che mi disegnano così»..
LA SALAMOIA
Una delle scene più macabre del film è quando la povera scarpetta viene sciolta in una tanica. Nel cast è presente Christopher Lloyd in un ruolo ben diverso dal “Doc” di “Ritorno al futuro”. Per renderlo sempre inquietante, l’attore e il regista usarono un piccolo trucco: Lloyd non batte le palpebre in nessuna inquadratura e ha, letteralmente, sempre gli occhi spalancati.
La pericolosa “salamoia” (in originale “The Dip”) con cui minaccia di uccidere i personaggi animati è, come spiega il tenente Santino nel film, una miscela di trementina, acetone e benzina. Non è casuale, perché è molto simile al liquido utilizzato nel mondo reale degli animatori per lavare i rodovetri – fogli trasparenti in acetato di cellulosa – su cui si disegnano i film d’animazione. Per questo motivo i cartoni nella finzione cinematografica sarebbero stati “cancellati” da Cartonia.
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