In una recente intervista rilasciata al “Corriere della sera”, Christian De Sica ricorda il suo primo incontro con Maurizio Costanzo e svela delle caratteristiche inedite del giornalista:
“Ci siamo conosciuti in Rai. Io andai a fare uno spettacolo poverissimo, da solo in scena, cantavo e raccontavo aneddoti. Lui mi vide e mi chiamò per una trasmissione. Aveva le idee chiare. Mi disse: tu farai il presentatore, ma non cercare di fare il simpatico, il bonario, il democratico, perché tu hai la faccia da figlio di papà, o meglio hai la faccia da stronzo… Quindi devi fare lo stronzo; devi parlare affettato, con il birignao, vestire in maniera fané, con i capelli tirati all’indietro e vedrai che pian piano la gente dirà: ma chi è questo stronzo? Ecco così ti noteranno”.
Il loro incontro risale però al 1974, quando Costanzo non era ancora affermato:
“Si stava affermando come giornalista ma non aveva ancora fatto niente di importante, tant’è che quando feci il film di Duccio Tessari La madama proposi Maurizio tra gli sceneggiatori. Ero io all’inizio che lo raccomandavo”.
Nel 2006 Costanzo chiamò De Sica per uno spettacolo scritto con Enrico Vaime, Parlami di me:
“Alla prima Maurizio venne dietro le quinte e ci disse: non abbiate paura perché stasera ci stanno tanti figli di buona donna che sperano che voi sbagliate per poter dire che lo spettacolo è brutto. Fregatevene. Lo spettacolo ebbe un tale successo che ci fu una standing ovation. Io e Maurizio ci siamo abbracciati nel backstage e lui piangeva. Credo di poter essere l’unico a poter dire di aver visto Maurizio piangere”.
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