Christian Riganò, grande bomber della Fiorentina e del Messina, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera dove ha raccontato la sua carriera dopo il ritiro dal calcio.

“Due cose so fare nella vita: i gol e il muratore. Così, dopo aver smesso di giocare, sono tornato a fare il mio mestiere: mi piace e ne vado orgoglioso”.

L’ex calciatore all’inizio della sua carriera faceva il manovale tutto il giorno e la sera andava ad allenarsi.

«Ero al Taranto. Mi chiamò Giovanni Galli, chiedendomi di andare alla Fiorentina, che era finita in C2 dopo il fallimento di Cecchi Gori . Alla prima telefonata riattaccai, pensavo fosse uno scherzo».

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Sul nuovo lavoro:

 “E ora lo so, lei mi chiederà che ci faccio qui«Diciamo che avevo lasciato questo mestiere a tre quarti, nemmeno a metà. Io sono questo: amo costruire e riparare le cose. Così, non avendo avuto chiamate per allenare sono tornato a fare il mio lavoro. Ho guadagnato bene e ne sono felice. Nella mia intera carriera, però, ho incassato quanto molti giocatori di media fascia oggi guadagnano in due tre mesi. Così, poi, bisogna tornare a lavorare”.

fonte CORRIERE