Christian Vieri, ex bomber della Nazionale e dell’Inter è stato intervistato dal Corriere.it in merito al suo passato ed anche ad alcuni suoi progetti futuri. Ecco un piccolo estratto:
Ti hanno descritto per tanto tempo come l’uomo gossip, l’uomo che chiudeva le discoteche…
«Voi giornalisti eravate degli schifosi (ride). Io avevo un caratteraccio, non andavo d’accordo con voi, questo è vero. Raccontavano che uscivo la notte, e pure questo era vero. Ma non firmi un gol a partita se non ti alleni seriamente. E a 26 anni che faccio? Sto a casa? Mi divertivo quando potevo, ma sempre lontano da ogni pericolo. E in alcuni casi se ne sono dette di cose senza senso… Voglio allora ringraziare Marco Materazzi, che nel suo libro mi ha raccontato così: “Bobo era il primo ad arrivare al campo per gli allenamenti, e l’ultimo ad andarsene”. Questo conta. Non c’erano i social a quei tempi, quindi erano critiche che non potevo contrastare in maniera adeguata. E allora la gente si faceva idee sbagliate».
Bobo Vieri, chi è il più grande calciatore con il quale ha giocato?
«Ronaldo il Fenomeno».
E il più grande giocatore italiano?
«Roberto Baggio».
Il rimpianto sportivo?
«Essermi fatto male nel 2005, a pochi mesi dal Mondiale poi vinto dall’Italia. Andai in crisi, mi ammazzò a livello sportivo. Ero in Nazionale da 15 anni, ed era giusto che ci fossi anch’io in Germania. Ma oggi non sono più arrabbiato, Dio mi ha abbondantemente ripagato nella vita con la nascita di Stella e Isabel».
Il suo gol da Oscar?
«Quello dalla linea di fondo quando giocavo nell’Atletico Madrid. Eravamo in Coppa Uefa, e dissi al presidente Gil: “Se segno una tripletta mi regali una Ferrari?”. Lui rispose di sì, e io feci tre gol: quello dalla linea di fondo è nella storia in Spagna, e non solo».
La Spagna le è rimasta nel cuore?
«Ho nel cuore l’Atletico, i suoi tifosi e Gil. Mi hanno dato tutto, avrei dovuto ripagarli rimanendo almeno un altro paio di anni».
Commenti recenti