Claudio Amendola è stato intervistato su Ansa.it dove ha avuto modo di raccontare alcuni aneddoti sulla carriera del padre. Ricordiamo che Ferruccio Amendola è noto soprattutto per aver prestato la voce a divi di Hollywood come Robert De Niro, Al Pacino, Sylvester Stallone, Dustin Hoffman in alcune significative interpretazioni. Ha lavorato per il cinema e la televisione Ecco le sue parole: 

“Aver avuto un padre come lui fa sì che posso rivederlo spesso e come doppiatore posso risentirlo. Un suo film lo becchi sempre a occhi chiusi, non c’è verso, anche se cambiava timbro per ogni ruolo, era un perfezionista, uno stakanovista. Lo devo ringraziare: mi ha regalato un mestiere, ho iniziato che ero un ragazzino, avevo 18 anni. Mi ha sempre lasciato libero nelle mie scelte, ma ha saputo trasmettermi il rigore, il rispetto per il lavoro e il pubblico: sono prioritari, diceva, sennò non vale niente. E’ stato fondamentale fare le cose in modo sempre professionale al massimo, poi certo uno cresce, migliora, ma il suo è stato sempre un esempio da seguire. E’ stato un uomo che ha avuto un grande successo ma se lo è sudato e meritato”

Claudio Amendola ricorda l’esordio con il padre Ferruccio: “Mi insegnò a rispettare il lavoro degli altri”

Ecco invece un aneddoto sul doppiaggio di Rocky 3

“Una volta ha avuto difficoltà con Stallone in Rocky 3 quando doveva parlare con la mandibola tutta storta, non era affatto facile capirlo e rifarlo, ma è venuto fuori un lavoro eccellente”

fonte ANSA