In un’intervista rilasciata a “Repubblica” nella quale ha ripercorso brevemente la sua carriera fino al debutto televisivo, Claudio Lippi racconta di non aver mai capito perché sia stato escluso dalla televisione italiana:
“Mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse perché non ho più lavorato. Ma non sto lì a rovinarmi la vita, lo stress fa male, ho quattro bypass bisogna salvaguardare la salute. Non ho rimpianti, mi resta il dispiacere perché non ho più avuto una trasmissione mia”.
Tornando alla sua carriera, il presentatore racconta di quando fu chiamato da Silvio Berlusconi per condurre un late show, “Lo sprolippio”, su Telemilano 58:
“Lui era un visionario, un imprenditore che pensava in grande. Anche dal punto di vista delle proposte economiche, sono orfano di Berlusconi. Nella mia trasmissione veniva chi lavorava la notte: gli attori, passavano gli operatori ecologici. Arrivavano coi camion, li parcheggiavano e raccontavano. Chi lavora di notte non esiste per la società. Sono passate anche delle prostitute”.
Della sua carriere, tra alti e bassi, Claudio Lippi racconta anche che:
“Negli anni 90 sono dovuto ripartire da zero, ho perso tutto per un agente che fece investimenti sbagliati. I guadagni erano spariti”.
Racconta inoltre di aver sempre provato ad imparare dai grandi e delle difficoltà nel riconoscersi nella tv di oggi:
“Non mi sono mai considerato arrivato, neanche ai tempi d’oro. Ho lavorato con serietà. Corrado per me era un maestro: mi ha insegnato la logica del rispetto del pubblico. Oggi, invece, in tv passano più tempo a fare i selfie che a curare veramente la trasmissione e il rapporto con il pubblico”.
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