Ospite di Verissimo nella puntata di domenica 20 ottobre, Clemente Russo ha raccontato di come la boxe abbia cambiato le sorti della sua vita, anche se ora che non combatte più è tornato a fare cose che prima non riusciva a fare.
«Non vedevo l’ora di smettere di combattere» rivela l’ex pugile: «Prima, non avevo tempo per nulla, nemmeno per dedicarmi come si deve alla mia famiglia ma anche alle mie passioni. Io amo andare a cavallo e da quando ho smesso di salire sul ring, sono tornato a cavalcare».
Una passione, quella per la boxe, che lo ha cambiato profondamente: «La boxe mi ha salvato. Io devo tutto allo sport e al mio primo allenatore perché vengo da una città (Caserta, ndr) che poteva portarti fuori strada. Io entrai in palestra per caso: all’inizio dovevo dimagrire un po’ di chili ma, poi, rimasi affascinato da quel mondo. Io vedevo un riscatto sociale, sia dalla vita ma anche dal lavoro».
Il campione, poi, ha parlato anche dell’amore per i suoi genitori: «Nella mia vita io ho fatto 380 incontri e mia mamma è venuta solo al primo perché aveva paura mi facessero male, quando combattevo in tv, lei si chiudeva in camera perché non voleva vedere nulla. Mio papà è stato una persona molto importante per me, mi ha insegnato tanto: era un uomo che stava in famiglia e non è mai stato arrogante dicendo agli altri che ero un campione o cose del genere. Devo tantissimo ai miei genitori, hanno fatto molti sacrifici per me e mi hanno sempre spiegato che nessuno mi avrebbe mai regalato nulla».
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