Era il 1990 quando il mondo della televisione faceva la conoscenza di Mr. Bean, il goffo personaggio interpretato da Rowan Atkinson entrato nell’ immaginario collettivo di tutto il mondo per la sua dissacrante e surreale ironia. Ma come nacque questa figura? Ripercorriamo la sua storia.
Come nacque Mr. Bean
Gran parte del merito, ovviamente, va a Rowan Atkinson che ideò il personaggio, pensate un po’, mentre frequentava il corso di laurea magistrale in ingegneria elettronica al Queen’s College di Oxford. Sul finire degli anni ’70, Atkinson cominciò ad apparire in alcuni show comici della BBC, coltivando una forte amicizia con Richard Curtis e Robin Driscoll, con i quali perfezionò. Per tutti gli anni ’80 l’attore britannico si esibì in svariati spettacoli, creando molto spesso i propri personaggi immaginari. La primissima apparizione del personaggio goffo e muto, che inizialmente aveva il nome di Robert Box, si ebbe nel 1979 nella sitcom di Atkinson Canned Laughter. Riapparve poi all’Edinburgh Fringe nei primi anni ’80 e al festival comico Just For Laughs di Montreal nel 1987. In quest’ultima occasione Atkinson capì le potenzialità del personaggio, a tal punto che insistette per apparire nel programma in lingua francese, anziché in quello in lingua inglese, poiché il suo sketch non presentava dialoghi di alcun genere, in modo da poter osservare la reazione di un pubblico che non parlava inglese ad un personaggio muto.
Il nome
Il nome “Mr. Bean” non venne deciso finché il primo programma non venne prodotto. Inizialmente si pensava di procedere con “Mr. White“, che però venne scartato. Si pensò ad un’altra scelta tra nomi di vegetali (Mr. Bean in inglese significa signor fagiolo) quale ad esempio “Mr. Cauliflower” (signor cavolfiore). Con questo Atkinson intendeva citare il personaggio di Monsieur Hulot, creato dall’attore e regista francese Jacques Tati. Proprio lui è stato definito da Atkinson la fonte primaria di ispirazione. “L’essenza di Mr Bean è che è completamente egoista ed egocentrico e in realtà non riconosce il mondo esterno. È un bambino nel corpo di un uomo. Che è ciò di cui parlano la maggior parte dei comici visivi, come Stan Laurel , Chaplin e Benny Hill” aveva spiegato tempo fa l’attore.
La serie e i film
Stilisticamente, infatti, Mr. Bean è molto simile ai personaggi dei primi film comici muti, che infatti si basavano esclusivamente su un tipo di commedia “fisica”, con Mr. Bean che esegue azioni divertenti e non parla praticamente mai, al contrario degli altri show televisivi coevi. Nel 1990 si sviluppò la prima serie televisiva su Bean, che andò avanti fino al 1995, trasmessa in oltre 200 paesi. La serie risultò molto economica da distribuire e vendere in tutto il mondo, in quanto non richiedeva significative modifiche ai dialoghi e doppiaggi in altre lingue, motivo anche del grande successo.
Nel 1997 Mel Smith dirige il primo lungometraggio dedicato al personaggio, Mr. Bean – L’ultima catastrofe (leggi qua le nostre curiosità) mentre nel 2002 nasce la serie tv animata, doppiata sempre da Atkinson e ancora in corso. Dieci anni dopo il primo film esce il sequel, Mr. Bean’s Holiday, che è ad oggi l’ultima apparizione sul grande schermo del personaggio.
Nel novembre del 2012 Atkinson dichiarò al Daily Telegraph di voler far andare in pensione il personaggio, affermando che “l’infantilismo di un cinquantenne diventa un po’ triste”. Nel 2021 tornò sulla questione, ribadendo le sue intenzioni. L’attore, tuttavia, continua a doppiare la versione animata di Mr. Bean nell’omonima serie televisiva.
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