In un’intervista rilasciata al settimanale “Di Più”, Costantino Vitagliano racconta della malattia rara contro la quale sta lottando da qualche mese. Malattia che lo ha fatto avvicinare di più alla religione:
“Invoco spesso Dio. Le cose brutte della vita ti portano inevitabilmente ad avvicinarti al Signore. Devo prendere una pastiglia alle 8, fare un’iniezione alle 14 e poi, di nuovo, una pastiglia. Sono sotto cortisone e non devo fare sforzi. Da molti mesi la mia vita è così: faccio due esami del sangue al mese. (A Dio, ndr) Chiedo sempre la stessa cosa: di veder crescere mia figlia. Non mi interessa altro”.
Quindi ha spiegato i numerosi momenti difficili che ha dovuto affrontare:
“Problemi sul lavoro, la morte dei miei genitori. E quando muoiono le persone care attorno a te, ti cede la terra sotto i piedi. Prima, ho detto addio a mia madre e poi, durante la pandemia, anche a mio padre, che si è lasciato andare. Non sapeva stare senza mamma”.
Durante l’intervista ha anche rivelato:
“Con mamma ci parlo spesso. Le sue ceneri sono in casa mia, dentro un’urna cineraria. Oltre ad avere tatuato sul corpo i loro volti, ho un rosario al collo, che si può dividere in due. Da una parte c’è l’immaginetta di mio padre, dall’altra quella di mia madre”.
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