Simone Cristicchi è stato intervistato dal Corriere dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera, ecco un estratto:

Come giudica lo stato della musica in Italia, oggi?

«Voglio essere diplomatico: credo ci sia spazio per tutti. Il problema è quando ci si affida al gusto di altri, quando deleghi ad altri cosa ascoltare. Esistono persone che fanno numeri spaventosi su Spotify o sui social ma che poi hanno difficoltà a riempire una sala. Noi con questo concerto, con zero copertura radiofonica, abbiamo fatto 60 sold out».

Lei però ha fatto anche parte della musica mainstream, dei ritornelli che tutti cantano, no?

«Direi di no, “Vorrei cantare come Biagio” finì nel calderone dei tormentoni estivi ma io ne soffrivo perché davo a quella canzone un senso profondo: seppur ironica, esprimeva la difficoltà di un giovane artista nel far riconoscere la sua unicità». Antonacci le ha dato dell’ingrato: dopo quel successo, non ebbe più contatti con lui. «Non voglio entrare nel merito ma aggiungo che di me tutto si può dire tranne che sia una persona che non prova gratitudine».

Tornerebbe a Sanremo?

«Sì, l’ho anche fatto, nel 2019 ed erano 5 anni che mancavo. Ora vorrei tornare con una canzone che rispecchi il mio stato attuale, senza inseguire un facile successo».

fonte CORRIERE