Intervistata dal Corriere della Sera, Dalila Di Lazzaro ha ricordato Alain Delon:

Ma a parte la bellezza…

«Era determinato ma fragile, doveva essere sempre con le spalle coperte per via della guerra in Indocina. Era agitato, inquieto, divertente, l’ho visto offrire champagne alle prostitute per strada, diceva che nessuna donna aveva il loro cuore. Era fissato con i cani (un mastino nero glielo aveva regalato Renato Salvatori, suo grande amico). Un dominatore, un uomo eccessivo. Aveva due guardie del corpo. Le donne gli davano la caccia. Spinse giù dalle scale della sua casa una signora, diceva di essersi persa e questa cosa mi turbò. Con me è stato una perla, con gli altri era una tigre che graffiava. Era focoso, l’ultima volta abbiamo fatto l’amore dietro la sua roulotte-camerino, in piedi, come i ragazzini. A fine riprese ci scambiammo un dono: lui un medaglione, io il suo ritratto. All’anteprima andai col mio fidanzato. Alain mi disse, che te ne fai di uno così normale, tu devi stare con me. Col senno del poi ho sbagliato. Dovevo restare con Alain».

Ha cercato di rivederlo in questi anni di depressione?

«E’ crollato quando l’ultimo grande amore l’ha lasciato per un banchiere. Ho provato a rivederlo, ho cercato invano di mettermi in contatto con lui attraverso suo figlio Anthony e ora vivo con questo rimorso».

fonte CORRIERE