Tony Damascelli, editorialista del quotidiano Il Giornale e di Tuttosport ha rilasciato un articolo dove commenta la scomparsa di Gianni Minà. Il famoso giornalista è morto ieri all’età di 84 anni, ecco un estratto:
“Dopo Costanzo, Minà. In fondo legati dalla voglia di narrare, ascoltando. Gianni come Maurizio sapeva accomodarsi di fianco a chiunque, illustre o sconosciuto e regalarci pietre verdi della scoperta. Gianni ha girato il mondo con ritmi mai frenetici, sapeva cogliere il gusto e il senso della vita altrui, spesso smarrendo il proprio con orari improbabili.”
Lo stesso continua:
“Diventò amico di Marcellus Cassius Clay divenuto Mohammed Alì che soltanto a lui riservava confidenza, Gianni mi fece conoscere il mito, passammo insieme tutto un pomeriggio fino alla sera, un viaggio fantastico all’interno di una stanza d’hotel. Questo era il suo pregio, un valigia piena di memorie e di conoscenze poi tramutatesi in amicizie vere, pure improbabili e illustri, il premio Nobel Gabriel Garcia Márquez e attori, e registi e allenatori e pugili e ciclisti, il mondo di tutti, il suo luna park privato.”
Infine conclude:
“Il suo tramonto è stato malinconico e non soltanto o certamente per la malattia. Ignorato dalla Rai e dalle altre emittenti, ai margini di una televisione frettolosa e superficiale, scomodo infine, Gianni non aveva più diritto di cittadinanza nemmeno nelle trasmissioni riservate all’epoca vintage, la sua, quella di cui è pieno l’archivio televisivo.”
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