L’attore Massimo Dapporto, nel corso di un’intervista su Sogno, parla della sua carriera di attore.
“Mi trovo meglio con il teatro perché mi dà gratificazioni immediate, con il cinema e la tv devi aspettare che esca il film. Però c’è da dire che, pur essendo il teatro il motore della mia vita, devo ringraziare la tv se sono riuscito a farlo, perché la tv mi ha dato la popolarità. Il successo sono le qualità che vengono riconosciute, la popolarità sono i numeri, la gente che ti riconosce e che quindi poi viene a vederti a teatro”.
E poi continua ricordando il padre, l’attore Carlo Dapporto:
“Per quanto riguarda la scelta di fare questo mestiere, è una cosa che avevo da piccolo. Inconsciamente senz’altro c’entra l’influenza paterna, nel senso che avevamo un attore in famiglia che si divertiva a inventarsi le sue scenette con me soprattutto quando ero ragazzino”.
Massimo Dapporto poi prosegue parlando dei registi con cui ha lavorato e a proposito di Marco Risi e della pellicola “Soldati – 365 all’alba” del 1987, racconta:
“Con Marco Risi ho girato Soldati. Con lui ho trovato un coetaneo, si lavorava ma si giocava anche molto, la sera ci divertivamo. Fu un periodo spensierato, anche se avevo una parte truce, però quando finivo di essere il tenente cattivo mi divertivo con Marco e con Claudio Amendola”.
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