Dario Argento è stato intervistato dal Corriere.it dove ha parlato dei suoi progetti passati, di quelli futuri ed anche del rapporto con sua figlia Asia. Ecco un estratto:
Ricordi di Cannes?
«Ci sarò stato sette-otto volte. Trovi tutto, anche i registi inuit dall’Artico. Le resse? Ci sono abituato. È sul set che non mi diverto, è un lavoro che sbrighi con meticolosità impiegatizia. A mio agio mi sento nel buio della sala».
Il suo film che ama di più e quello che ama di meno?
«Di meno, direi Il gatto a nove code, di più… Di più Suspiria e Opera, il più complesso, faticoso e costoso, quello che mi ha dato più problemi con la censura. Poi c’è il rimpianto per il Don Chisciotte, che è la fantasia e io faccio un cinema idealista, di visioni, incubi e tante letture».
E «Occhiali neri»?
«Se ne parla da una ventina d’anni. Non me lo ricordavo più. Un giorno mia figlia Asia era a casa da me, cercava un mio diario e trovò questo copione. Lo trovò bellissimo».
Sul rapporto con sua figlia Asia:
Asia nel suo libro parla con molto affetto di lei, anche se quando aspettava la figlia AnnaLou non vi parlavate.
«Ricordo che litigammo quando non fece Il cartaio. È un rapporto ondivago ma negli anni ci vogliamo sempre più bene. Siamo simili, due irregolari fuori del sistema».
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