In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Dario Vergassola dove ha raccontato alcuni aneddoti della sua lunghissima carriera. A 67 anni il comico ligure ne ha di storie da raccontare, ma quelle più belle riguardano i suoi “compaesani”,  Paolo Villaggio fra tutti:

“Avevamo fatto assieme la fiction Carabinieri e un giorno io andai a Roma. Lo incontrai seduto a un ristorante. Mi prese la mano e cominciò a piangere: “Mia moglie mi ha lasciato e si è portata via i cani, stai con me che sono disperato”. Io avevo un colloquio di lavoro urgente ma non me la sentii di abbandonarlo e così rimasi con lui tutto il pomeriggio, fino a quando arrivò il suo assistente. Presi da parte l’impiegato e gli dissi che ero preoccupato per Paolo e per la sua reazione all’abbandono della moglie. L’assistente mi guardò sbigottito: “Ma quale abbandono, la signora è a casa che lo aspetta”. Il motivo dello scherzo? Non voleva rimanere da solo tutto il pomeriggio”. 

Dario Vergassola ha avuto anche la fortuna di conoscere Fabrizio De André, un altro grande nome proveniente dalla sua Regione:

“Erano gli anni d’oro del premio Tenco, quando uno ci voleva andare anche solo per mangiare e bere assieme a Guccini nella cosiddetta “infermeria”, area mangereccia. Dovevo fare degli sketch tra un cantante e l’altro. Avevo appena finito un numero quando andai nel backstage e nella penombra letteralmente andai a sbattere contro un uomo pallido, appoggiato al muro e con una sigaretta tra le labbra. Io, con la mia ansia ipocondriaca, stavo per finire in ospedale, ma lui, Faber, non fece una piega e mi disse soltanto “Ciao”. E lì stavo per avere un altro coccolone”