Il prossimo 17 agosto il palco del Parco Marco Coletta di Ferrara ospiterà una serata musicale anni ’80 alla quale parteciperanno alcuni storici nomi dell’era d’oro della disco music italiana: Sandy Marton, Gazebo, Johnson Righeira, Ivana Spagna e Den Harrow. Per l’occasione quest’ultimo è stato intervistato da Brescia Oggi, dove ha espresso le sue preferenze e gusti sugli artisti di oggi
Com’è cambiato il suo mestiere nel tempo?
Oggi l’obiettivo non è diventare bravi facendo arte, è guadagnare velocemente. Stop. Ci sono giovani che riempiono gli stadi eppure sono ridicoli, non sanno far nulla.
Trionfi effimeri?
Non lo so. Di certo per fare la carriera di un Gianni Morandi serve ben altro. Questi giovani rampanti funzionano in Italia, non altrove. Prince, George Michael, Billy Idol: in quei casi sì che si può parlare di artisti.
Gente come Rick Astley?
Veniva considerato un cantanteche la batteria. Bravissimo, Rick Astley. Mica come quelli che adesso cantano solo con l’autotune: sarebbe uno strumento della trap, mica uno stratagemma per coprire stonature in serie.
Cosa sono gli anni ’80? Per citare Moroder, «the sound of the future»?
Assolutamente. A un ragazzino che mi scriveva su Messenger magnificando un pezzo contemporaneo ho detto «Pensa se fosse uscito lo stesso giorno di The Final Countdown: secondo te chi avrebbe vinto?». Valgono i contenuti. E la schiena dritta: in tv non mi chiamano – ma usano i miei pezzi per i loro servizi – perché ho mandato a quel paese tutti, da Amadeus e Conti ai dirigenti. Mi hanno invitato all’Arena Suzuki 2023, ho dettato le mie condizioni, vediamo. Io l’Arena l’ho già fatta, quando c’era Salvetti, e ho anche trionfato al Festivalbar. Ma per partecipare al Festival di Sanremo dovrei essere prima sdoganato da chi mi sta chiudendo la porta in faccia da tempo.
Chi non sopporta, fra le nuove leve?
Sfera Ebbasta. Imbarazzante. E non è mica trap la sua, non scherziamo.
Chi si salva, invece?
C’è un solo fuoriclasse, pieno di glamour, un George Michael italiano: Marco Mengoni. Ha voce, presenza, feeling, carisma. Tutto! Resisterà nel tempo.
Chi è Den Harrow oggi?
È un personaggio difficile, impegnativo da indossare. Ma è anche un uomo libero, di dire e di fare.
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