Basato sul romanzo Nulla è eterno, Joe (1979), Trappola di cristallo è il primo capitolo di una serie dedicata alle avventure del poliziotto newyorkese John McClane, proseguita con altri quattro sequel: 58 minuti per morire – Die Harder (1990), Die Hard – Duri a morire (1995), Die Hard – Vivere o morire (2007) e Die Hard – Un buon giorno per morire (2013).
Il film segnò l’avvio della grande carriera di Bruce Willis, che fino ad allora era stato protagonista solamente di una famosa serie televisiva statunitense, Moonlighting e di poche altre commedie di discreto profilo. Ora come ora non potremmo immaginarci nessun altro attore nei panni di John McClane, eppure Willis non fu esattamente la prima scelta: prima di lui erano stati candidati Arnold Schwarzenegger, Charles Bronson, Sylvester Stallone, Burt Reynolds e Richard Gere.
Trama
John McClane giunge a Los Angeles per passare il Natale con la famiglia. Il palazzo dove lavora la moglie Holly però viene preso di mira per un attacco terroristico, e i lavoratori dell’azienda presi in ostaggio. McClane entrerà in azione per salvare la moglie e fermare l’attacco del gruppo di terroristi capitanati da Hans Gruber.
Le scarpe di gomma
Ricordate la celebre scena nella quale John McClane corre tra i frammenti di vetro a piedi scalzi dopo che Hans Gruber ha fatto sparare ai suoi uomini fuori le partizioni di vetro nella sala computer? Ebbene, per fare quella scena Bruce Willis indossò delle speciali scarpe di gomma progettate per assomigliare ai suoi stessi piedi scalzi. Se fate particolarmente attenzione, in alcune inquadrature è possibile accorgersi del ‘trucco’ e vedere che i suoi piedi appaiono innaturalmente grandi.
Le stampelle di Alan Rickman
Durante il primo giorno di riprese di Alan Rickman si infortunò per girare la scena del suo primo incontro con John McClane. L’attore si fece male al ginocchio facendo un salto da un cornicione alto un metro e mezzo. In seguito ad una visita in ospedale, gli fu ordinato di usare una stampella per non apporre peso eccessivo al ginocchio infortunato. Seguendo il consiglio del medico, Rickman girò la restante parte della scena stando in piedi su una gamba sola per tutto il tempo e indossando un tutore per la gamba sotto i pantaloni.
Povere orecchie!
Il regista John McTiernan insistette per avere iper-realismo nelle scene che prevedevano sparatorie, per questo i colpi a salve utilizzati nelle pistole del film furono modificati per essere più rumorosi del solito. Ciò provocò non pochi disagi agli attori, soprattutto a Bruce Willis, che per girare una scena in cui spara con la pistola subì un danno permanente all’udito. È stato lui stesso a raccontarlo in un’intervista al The Guardian nel 2007. In risposta ad una domanda su quale fosse una delle sue abitudine più sgradevoli, l’attore ha detto: “A causa di un incidente sul set del primo Die Hard, soffro di una perdita parziale dell’udito di due terzi nell’orecchio sinistro e per questo motivo quando mi parlando ho la tendenza a dire: “Cooosa? Puoi ripetere?”
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