Dietro la maschera (Mask) è un film del 1985, diretto da Peter Bogdanovich ed interpretato da Cher ed Eric Stoltz. Il film è tratto da una storia vera, quella di Roy Lee Dennis, ragazzo americano affetto da displasia cranio-diafisaria, una malattia ossea comunemente detta leontiasi, estremamente rara e sclerotica che lo fece morire a soli 16 anni, nel 1978.
Il lungometraggio diretto da Bogdanovich venne presentato in concorso al 38º Festival di Cannes e valse a Cher il premio per la migliore interpretazione femminile. Cher interpreta Rusty, la mamma di ‘Rocky’, una donna abbandonata dal marito che si è rifugiata nella droga e che passa dalla braccia di un uomo all’altro per cercare di evadere dalla realtà. Nonostante tutto prova un amore profondissimo per suo figlio Rocky, con il quale ha un legame speciale. Rocky dal canto suo è un ragazzo meraviglioso, che supera quotidianamente la sfida impostagli dalla vita e dalla tragica malattia che lo ha afflitto comportandosi con dignità e ironia, grazie al suo limpido carattere, al suo coraggio e, soprattutto, alla forte intelligenza. Il film mette in luce una bellissima storia di coraggio e di forza sul rapporto madre – figlio.
Eric Stoltz non venne riconosciuto da alcuni membri della troupe a causa del trucco
Per rendere visivamente la malattia di Roy, Eric Stoltz si sottopose a lunghe ore di trucco necessarie per creare una vera e propria ‘maschera’ che l’attore indossò per tutta la durata del film. Pensate che l’attore passò così tanto tempo sotto quel pesante trucco che, paradossalmente, quando se lo levò, non venne riconosciuto per il suo vero aspetto. Durante la festa di fine riprese e postproduzione dovette presentare un documento d’identità alla sicurezza per dimostrare di essere effettivamente Eric Stoltz. Alla stessa festa dovette presentarsi ad alcuni membri del cast e della troupe perché molti di loro non sapevano che aspetto avesse realmente.
Tanto di capello ai truccatori allora, che infatti nel 1986 si aggiudicarono il Premio Oscar per il miglior trucco.
La disputa tra Cher e Peter Bogdanovich
Tra il regista Peter Bogdanovich e Cher non scorreva (e forse non scorre neppure adesso) buon sangue sul set. Bogdanovich trovava Cher difficile e inesperta (a sua detta non sapeva neppure recitare) e i due furono protagonisti di varie litigate. Ecco le dure parole raccontate dal regista in un’intervista:
“Non si fidava di nessuno, soprattutto degli uomini. Non le piacciono gli uomini. Per questo si chiama Cher, perché ha voluto lasciare il nome di suo padre, Sarkisian”.
“Non sa recitare” ha continuato Bogdanovich riferendosi sempre a lei. “Ha vinto il premio come migliore attrice a Cannes perché l’ho diretta molto bene io. Lei non sa sostenere una scena. Partiva nella giusta direzione, ma in qualche modo si rovinava, molto velocemente. Per questo ho deciso di filmare molti primi piani su di lei, perché in quelli è molto brava. I suoi occhi hanno tutta la tristezza del mondo. Poi la conosci e scopri che è autocommiserazione, ma comunque si traduce bene nei film. Ho fatto più primi piani di lei di quanti ne abbia mai fatti”.
Forse andremo controcorrente, ma secondo noi in realtà Cher ha dato prova di una grande interpretazione e il legame che ha saputo creare con Eric Stolzt è davvero bellissimo. Voi che ne pensate? Vi ricordate del film? Raccontatecelo nei commenti!
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