Quando pensi agli 80 ti viene in mente subito uno dei giocattoli più amati: IL DOLCE FORNO. Era un gioco organizzato per la massima semplicità costruttiva e al più basso prezzo: era costruito insieme a due lampadine da 100 W, portate a 60 nel 1979 (sì, normali lampade con attacco Edison) ma molto accattivattivante grazie a una pubblicità con delle bimbe dell’epoca e un disegno molto esplicativo anche se il forno alla fine il massimo che poteva cucinare era piccole pizzette, pasticcini e dolcetti.
LA STORIA DELLA DITTA
La ditta milanese era responsabile della distribuzione in Italia di celebri marchi di giocattoli statunitensi, quali soprattutto quelli prodotti dalla Kenner (Dolce Forno, Festacolor, action figure di Guerre Stellari, ecc.) e dalla Mego (action figure di supereroi DC Comics e Marvel, Mr. Muscolo, ecc.).
Il logo era una figura antropomorfa stilizzata, attraversata dal nome della ditta. Il motto nelle pubblicità era: “Non puoi giocare senza [nome del giocattolo]: sarebbe un peccato!”.
L’ultima registrazione risulta a nome di Massimiliano Pavia e Giovanni Zampolli e c. presso la Camera di Commercio di Milano. Acquisita nel 1994 dal Gruppo Giochi Preziosi, il marchio è da allora inutilizzato.
Uscito alla fine degli anni ’60 ha cambiato più volte design e all’interno aveva una ciotola, due teglie che entravano nelle fessure poste ai lati del giocattolo,un mattarello e una spatola, oltre che un piccolo ricettario.
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