Dora Moroni ricorda al Corriere della Sera  l’incidente nel 1978 quando finì in coma per sei settimane.

Rimase in coma per sei settimane. Ebbe tre arresti cardiaci.
«Mi risvegliai nel letto dell’ospedale San Giovanni, con la voce di mia madre. Non riuscivo a parlare. E non potevo nemmeno camminare, ma questo l’ho scoperto dopo. I medici le dissero che, se anche non fossi morta, non avrei mai recuperato. Che sarei rimasta un vegetale».

Dov’era andata?
«In un posto bellissimo. Camminavo su un prato verde e intorno c’erano tanti alberi bianchi e alti, come cipressi. Tanta luce. Ero sola. Stavo bene. Non c’erano pensieri o preoccupazioni, ero felice, calma, sicura. Ho capito allora che la morte non esiste. Da allora non ne ho più paura, anzi, mi piacerebbe morire».

Corrado si è preoccupato per lei?
«È venuto a trovarmi in ospedale una volta a settimana. Poi basta».

Le ha chiesto scusa, perdono, qualcosa? Immagino si sentisse in colpa.
«Non mi ha detto niente».

fonte CORRIERE