In occasione del suo 75esimo compleanno, Edoardo Bennato ha rilasciato una lunga intervista a “Il Messaggero” in cui racconta della sua musica, del suo modo di fare sempre libero e controcorrente. Nel ripercorrere la sua carriera, interessante è risultato un aneddoto riguardante “Un’estate italiana”, l’inno dei Mondiali del 1990 che cantò insieme a Gianna Nannini:

“A un cantautore non era consentito fare la sigla dei mondiali e cantarla in mondovisione. Me ne fregai. Fu un successo. Mi ha fatto sorridere sentirla cantata dagli Azzurri”.

Da sempre indipendente, ribadisce di essere sempre andato dritto per la sua strada e di non aver mai avuto alcun tipo di rapporto con la politica:

“Sono sempre andato dritto per la mia strada, senza mai appartenere ad una fazione piuttosto che a un’altra. È successo, sì. In passato mi sono lamentato. Oggi ho capito che fare la vittima non serve a niente”.

Per quanto riguarda la nuova generazione di suoi colleghi, Bennato crede che quello più vicino al suo modo di essere sia Morgan:

“Sarà pure uno squilibrato, ma è quello che ne capisce di più di musica, in Italia. Nella canzone che abbiamo inciso insieme mi chiede: Perché tu vuoi giocare con me che son malato?”

Di fronte alla nuova scia della musica italiana in cui artisti storici come Orietta Berti e Gianni Morandi si fondono con artisti più giovani come Jovanotti, Fedez e Achille Lauro, Bennato afferma perentorio:

“Non c’è più niente da ridere, signori miei”.