In un’intervista a “Gente”, Eleonora Daniele ha raccontato il suo passato da “brutto anatroccolo” e come si sente adesso, rispetto a quando era una ragazzina:

“Ero insicura anche se ostentavo sicurezza, e sono cresciuta con la sindrome del brutto anatroccolo. Da bambina ero alta e secca secca, timidissima, a scuola mi prendevano in giro e mi chiamavano alicetta oppure Olivia, come l’amica di Braccio di Ferro. Ho due sorelle più grandi e quelle belle erano loro. Fino a un certo punto non avevo la sensazione di poter piacere. La consapevolezza di essere femmina è arrivata con il tempo. A 17 anni mi sono trasformata. Ero alta, avevo un corpo da donna, i ragazzi cominciavano a guardarmi con occhi diversi, mi dicevano che ero diventata un’altra Olivia, e si riferivano alla Newton-John di Grease. Migliorava la mia autostima ma l’insicurezza restava”. 

E il tempo che passa? A questa domanda, Eleonora Daniele ha risposto:

“Non mi spaventa, anzi: per me è uno stimolo per tenermi in forma, per mantenermi giovane allenandomi come mai prima d’ora, tra padel e kickboxing, per far emergere la femminilità. E anche se dopo i 45 anni ti accorgi che qualcosa sta cambiando nel tuo corpo, capisci che la testa ha un potere pazzesco. Essere diventata madre quattro anni fa di Carlotta mi ha donato forza mista a una leggerezza che non conoscevo. Oggi ho quella consapevolezza che mi porta a dire: ‘Mi piaccio di più di quando ero ragazzina’. Se ripenso a come mi sentivo una volta…”