Intervistato in occasione del tour estivo di Elio e le Storie tese dal titolo «Mi resta solo un dente e cerco di riavvitarlo» e del Concertozzo, una lunga performance che si terrà, con il contributo del Trio Medusa, a Monza il 26 maggio, il frontman Stefano “Elio” Belisari si è raccontato a Il corriere. 

Tra le tante cose ripercorse, la loro partecipazione nel 1996 al Festival di Sanremo con il brano La Terra dei Cachicanzone che si piazzò al secondo posto nella classifica finale con tante polemiche su presunte irregolarità del voto, confermate dalle indagini dei Carabinieri, da cui risultò che La terra dei cachi era stata la canzone più votata.

 

«Siamo anche andati a Sanremo. Lo avvertivamo come un servizio pubblico da compiere. Sapevamo che esisteva un pubblico fatto di persone come noi e volevamo rappresentarlo. Una splendida minoranza. Poi però siamo arrivati due volte secondi. Con La terra dei cachi abbiamo rischiato di vincere, anzi forse avevamo vinto».

Ci fu persino una strepitosa indagine giudiziaria…
«Sono stato interrogato, ero molto orgoglioso di questo, e mi hanno chiesto cose sinceramente senza senso, tipo se Pippo Baudo avesse interferito sulla composizione della canzone. Alla fine dell’interrogatorio il carabiniere mi disse, off the record, che avevamo vinto noi, che erano state trovate schede sbianchettate. Giorgia mi disse che anche a lei avevano riferito la stessa ipotesi. Il mistero si infittiva. Ma non ci interessava. Eravamo andati lì per rompere le balle e ci eravamo riusciti».