Intervistato da “Today”, Elio di Elio e le Storie Tese torna sul tema dell’autotune. L’artista, come ci ha abituati, non le manda certo a dire:
“La mia umiliazione massima è stata ascoltare la canzone vincitrice di Sanremo cantata con l’autotune. Ma di cosa stiamo parlando? Sono convinto che i trapper debbano buttare via l’autotune e abbracciare un vocabolario, e magari addirittura tornare anche a scuola”.
Elio analizzando il panorama musicale attuale della trapper ritiene di trovare:
“Poche cose interessanti in questo genere di proposta. Anche se hanno successo in cinque minuti. Mentre per fare quello che abbiamo fatto noi per tutta la vita servono mesi e mesi di lavoro, tante idee e una competenza tecnica non da poco. E a realizzare un disco ci mettiamo anni. In giro c’è molta brutta musica, non c’è dubbio. Brutta musica, brutte canzoni, poca ricerca e pochissima sensibilità artistica. Ma soprattutto c’è anche pochissima gente che sa cantare e suonare. A mancare è proprio la qualità di ciò che si propone al pubblico. Al quale, pare, va benissimo anche così”.
E a chi lo definisce un “boomer”, Elio respinge le accuse al mittente:
“Se leggo i commenti sotto discussioni di questo tipo, rispetto a opinioni del tutto condivisibili che invitano chi non sa cantare a imparare a farlo e chi non sa suonare a prendere qualche lezione, molti immediatamente appoggiano l’etichetta del cringe, o del boomer. Una tristezza infinita. La verità è che in giro c’è molta musica orrenda, che ha un mercato.E non so se sia peggio il fatto che ci sia musica orrenda o il fatto che abbia un mercato. Ma c’è anche gente come noi, per fortuna non poca, che prova una infinita dignità nel fare quello che fa bene, nel modo migliore possibile”.
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