È morto a 84 anni, a Roma, Gianni Boncompagni. Nato ad Arezzo il 13 maggio 1932, è stato tra i grandi innovatori dello spettacolo italiano con Renzo Arbore, autore e conduttore di storici successi radiofonici come Bandiera gialla e Alto gradimento, e poi autore e regista di Pronto Raffaella?, Domenica In, Non è la Rai, Carramba. Lo annunciano all’ANSA le figlie Claudia, Paola e Barbara: “Dopo una lunga vita fortunata, circondato dalla famiglia e dagli amici se n’è andato papà, uomo dai molti talenti e padre indimenticabile”.

Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni esprime il suo cordoglio ai familiari di Gianni Boncompagni, “un artista che ha rivoluzionato, con garbo e ironia, gli schemi dello spettacolo, della televisione e della radio italiana”.

La camera ardente sarà allestita martedì 18 aprile a Roma, alle 12, nella sede Rai di via Asiago 10.

BIOGRAFIA

Nato in Toscana da padre militare dei ruoli amministrativi e madre casalinga, a 18 anni si trasferì in Svezia, dove visse dieci anni svolgendo vari lavori, diplomandosi all’Accademia svedese di grafica e fotografia, e iniziando l’attività di conduttore radiofonico per la radio svedese. Durante questa esperienza, ottenne un’intervista dal sociologo Danilo Dolci che riscosse molto successo. In Svezia si sposa con un’aristocratica e ha da lei tre figlie, tra cui l’autrice televisiva Barbara. La moglie lo lascerà di lì a breve, e lui chiederà e otterrà la patria potestà, crescendo le figlie da ragazzo padre in Italia. Gianni Boncompagni è ateo: nell’intervista a Claudio Sabelli Fioretti, pubblicata su Io Donna, supplemento al Corriere della Sera del 4 maggio 2012, ha dichiarato: “Io sono sempre stato ateo e morirò ateo”.

 

Tornato in Italia, vinse nel 1964 il concorso RAI per programmatore di musica leggera, ed iniziò a lavorare nella radiofonia RAI dove ebbe un grandissimo successo assieme a Renzo Arbore, nei programmi culto a cavallo tra gli anni sessanta e settanta come Bandiera Gialla e Alto gradimento, determinanti per la diffusione della musica beat in Italia. La coppia creò un nuovo modo di fare intrattenimento, basato sul non-sense, sulla creazione di tormentoni, sull’improvvisazione e l’imprevedibilità.

Nel 1965 debuttò anche come cantante, con il nome d’arte di Paolo Paolo, incidendo per la RCA Italiana. Sua è anche la voce nella sigla della Guapa.

Sempre nel 1965 scrive insieme a Gianni Meccia il testo per Il mondo, successo mondiale di Jimmy Fontana, che gli frutta solo nel primo anno dieci milioni, con cui si compra la prima casa; tra le altre canzoni scritte da Boncompagni ricordiamo anche Ragazzo triste per Patty Pravo.

Fa parte della prima serie del programma quotidiano del mattino Chiamate Roma 3131 insieme a Franco Moccagatta e Federica Taddei, 1969.

Muore all’età di 84 anni a Roma.

FONTE ANSA