Intervistato da Repubblica in occasione del suo prossimo tour teatrale su I 7 re di Roma (al via ad ottobre al teatro Sistina), Enrico Brignano ha raccontato dettagli sulla sua famiglia e sul suo legame con Roma. 

La scelta dello spettacolo, reso celebre da Gigi Proietti, è un omaggio:  «Lui è ineguagliabile e mi sento ancora un suo allievo dopo 40 anni di carriera, ma anche un omaggio a Roma». Uno spettacolo che l’attore dedica anche ai suoi figli perché «Ho 58 anni, I 7 re di Roma è una bella prova di resistenza, ci sono undici personaggi, canzoni, testi, balletti, tanta roba». A La Repubblica dice di non sentirsi vecchio ma «nemmeno più un ragazzino ma – aggiunge – era il momento giusto per fare questo spettacolo».

A Roma lui ha voluto viverci con tutta la sua famiglia: «Ho comprato una nuova casa, un investimento importante per il futuro, per i miei figli. Nella precedente le finestre affacciavano sui cassonetti, ora vedo i tetti e il Cupolone. Voglio che i miei figli crescano in una città cui devo molto: la mia ironia, la mia indolenza, il mio sarcasmo».

«E ai miei suoi figli – racconta ancora a La Repubblica – che ho avuto a 50 anni, racconto fiabe inventate che hanno come protagonisti Numa Pompilio, Anco Marzio, Acca Larenzia».