Ospite a “La volta buona”, Enrico Vanzina fatica a non commuoversi nel parlare del suo splendido rapporto con il compianto fratello Carlo:

“Il mio rapporto con lui è stato speciale fino alla fine, ti dico solo una cosa, il libro che ho scritto e dedicato a lui inizia proprio con questo aneddoto. Stavamo scrivendo e ad un certo punto, in un momento di silenzio mentre stavamo parlando – era già molto affaticato – mi tocca i capelli e mi dice: ‘Stai tranquillo, ho avuto una vita meravigliosa’, ed è vero”.

Non solo per il valore artistico e professionale ma soprattutto per il legame viscerale dal punto di vista affettivo:

“Lui era dolce, elegante, mi manca tantissimo, ma i suoi film rimangono e questo è l’importante. Prima c’era papà, io dico sempre che eravamo come un ristorante, fuori c’era scritto Steno, Carlo e Enrico. Ora Steno non c’è più, Carlo non c’è più, ora sono solo a servire ai tavoli ma il menù è sempre lo stesso. Cosa mi manca di più di mio fratello? Essendo il fratello più grande non avevo messo in conto che andasse via prima lui, sono molto arrabbiato per questo, si vede che lassù qualcuno ha fatto male i conti”.