Ospite della trasmissione “L’Ora Solare”, in inda su “Tv2000”, Enzo Iacchetti racconta i suoi esordi come comico al Derby Club di Milano:
“Lì era un’università a numero chiuso, c’erano quindici comici che si susseguivano tutte le sere fino a quando uno non diventava famoso. Allora quello usciva e facevano i provini per una sola persona. Quando è uscito Diego Abatantuono io sono entrato. Diego non venne più a fare gli spettacoli, eravamo amici, io feci il provino e scelsero me. Quando toccava a me chiusero il locale. Però quando dicevo di arrivare dal Derby Club era una garanzia”.
Oltre al Derby Club, il trampolino del successo di Enzo Iacchetti è stato senza dubbio Maurizio Costanzo che si può ritenere il suo scopritore:
“Sono stato bravo a studiare una cosa che sicuramente sarebbe piaciuta a Maurizio. Io registravo la sera il suo programma e lo rivedevo la mattina. Mettevo in pausa le sue domande agli ospiti e rispondevo, quindi l’ho studiato e quando sono arrivato lì sapevo che cosa gli avrebbe fatto piacere. Ho studiato anche un’idea, perché non mi andava di dire che ero un cabarettista e che arrivavo dal Derby, per suonare due canzoni e non essere più richiamato. Lì ci voleva un’idea forte”.
Enzo Iacchetti regala infine un ricordo di Lucio Dalla:
“Ho pianto molto e piango ancora ogni volta che sento le sue canzoni. Ascoltarle è come guardare un’opera d’arte. Quando è mancato non ci credevo. Ho anche avuto dei momenti di debolezza. Mi adorava e a ristoranti ne combinava di tutti i colori. Lucio era un comico, faceva morire dal ridere, e quando parlavi di musica era un genio”.
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