Il 3 febbraio 1984 Eros Ramazzotti salì per la prima volta sul palco del Festival di Sanremo per cantare «Terra promessa» e vinse quell’edizione nelle Nuove Proposte. In attesa del suo ritorno all’Ariston come ospite, ecco i ricordi del cantante in un’intervista al Corriere della Sera:
Torniamo al passato. Come ci arrivò a Sanremo?
«Con una Renault 5 e sotto una neve di 2 metri: imparai a guidare più che a cantare… Gianni Ravera, il patron del Festival, mi aveva notato a un’audizione: lo avevano colpito la mia voce — ha fatto scuola ma senza una molletta sul naso è difficile imitarmi — e la faccia da borgataro che vuole spaccare tutto».
«Siamo ragazzi di oggi, pensiamo sempre all’America»…
«Era l’idea di partenza, tanto che il primo titolo era “I ragazzi di oggi”. Lo cambiammo quando arrivarono Renato Brioschi e Alberto Salerno che mi aiutarono a scrivere il resto. Ero filoamericano non per le guerre che gli Stati Uniti facevano ovunque andassero, ma per la musica: quando è morto Elvis Presley ho pianto».
«Una terra promessa, un mondo diverso».
«Era un messaggio di speranza. Ognuno aveva la sua: il no alle guerre, il lavoro, la famiglia».
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