Era il 7 aprile 2003 quando usciva Bring Me to Life, una delle canzoni (se non proprio LA canzone) più famosa degli Evanescence, tratta dal primo album in studio Fallen. Il brano, scritto e cantato da Amy Lee, fu subito un grandissimo successo, arriva al numero uno in classifica in Inghilterra, Australia e Italia e al numero 5 in America e viene premiata con un Grammy Award come Best Hard Rock Performance. Anche al cinema ottenne grande rilevanza come colonna sonora del film Daredevil con Ben Affleck.
Intervistata in occasione dei 20 anni del brano, Amy Lee ha raccontato di aver scritto il testo in un momento difficile della sua vita, durante una relazione problematica, quando come ha detto lei stessa:
“Un amico mi ha guardata dritta in faccia e mi ha chiesto se fossi davvero felice. Era come se riuscisse a guardarmi direttamente nell’anima. Io ho abbassato gli occhi e ho iniziato a dire scuse senza senso. Fuori mi comportavo in modo del tutto normale, ma dentro di me era il caos. Quelle parole mi hanno ispirato a scrivere Bring Me to Life. Anni dopo gli ho detto che la canzone è nata grazie a lui.”
Per registrare la canzone, però, Amy Lee deve aspettare almeno due anni. L’etichetta discografica degli Evanescence vuole inserire la band nella scena nu metal che sta dominando le classifiche agli inizi degli anni duemila, ma vuole anche una voce maschile nella canzone, e insiste per aggiungere una parte rap.
“Mi hanno detto: sei una ragazza che canta in una rock band, nessuno ti ascolterà” ha raccontato Amy Lee. Gli Evanescence entrano negli Ocean Studios di Burbank in California, Amy Lee scrive il testo di una seconda strofa, e la voce scelta è quella di Paul McCoy della band della Louisiana 12 Stones (che escono con la stessa etichetta). In una intervista recente, Amy Lee ha detto che ancora oggi non è facile accettare la cosa:
“Quella parte non mi appartiene, non è il mio stile. È stata dura mandarla giù, ma almeno non abbiamo dovuto cambiare il nostro suono”.
Commenti recenti