Ezio Greggio, amico e collega di Gianfranco D’Angelo è stato intervistato dal Corriere.it dove ha avuto modo di raccontare alcuni aneddoti relativi alla sua carriera e al suo rapporto con l’attore scomparso. Tre giorni prima di morire, si erano scritti, facendo un’ultima volta la gara che li ha uniti per 43 anni: «Ogni volta c’era una sorta di sfida a chi sparava la cavolata più grossa, per far ridere l’altro», ma «un pezzo di me. Ora restano i ricordi: continuano a riaffiorare, anche quelli che credevo di aver rimosso».
Sapeva che stava così male?
Ricorda cosa ha pensato quando lo ha conosciuto?
«Ci siamo conosciuti nel 1978, per la trasmissione Rai La Sberla. Mi sembrava molto pacato, quasi sempre in procinto di addormentarsi, ma in un attimo si accendeva».
Cosa le piaceva di lui?
«Veniva dalla scuola delle commedie da battaglia ma pian piano ho scoperto in lui un monologhista formidabile, con tempi perfetti. Per me è stato un insegnante, anche se la nostra amicizia è nata subito e ci ha giovato: Antonio Ricci ci vide assieme e si convinse a prenderci al Drive In».
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