Fabio Traversa è stato intervistato da Repubblica e per l’occasione ha ricordato il film che lo lanciò, Compagni Di Scuola, diretto da Carlo Verdone. Ecco un estratto:
Le battute che ricordano più spesso?
Oltre al solito ‘E tu chi dovresti essere?’, oppure ‘Guardati come eri, guardati come sei, me pari tu zio’, c’è anche ‘Ma vaffanculo a te e villa Scialoja’ (ride). Si ricordano tutti il nome di Fabris, ed è una cosa rarissima. Si vede che ho fatto un buon lavoro.
Ma le battute la infastidiscono?
“A volte mi hanno infastidito, perché pensi: ‘Peccato che non mi abbiano visto anche in altri personaggi, in altre performance’. Però è anche vero che se vieni ricordato dopo 35 anni significa che hai avuto successo, come dice sempre Verdone. Insomma sono contento e un po’ infastidito allo stesso tempo. Magari pensano che so fare solo quello. O che io sia come Fabris”.
Ma si è mai sentito un po’ Fabris?
“Sì, mi ci sono sentito. Il personaggio ti resta un po’ addosso. E poi se lo hai fatto così bene significa che c’è del tuo. Ma un vero Fabris non esiste”.
Che rapporto aveva con Angelo Bernabucci, l’attore che lo bullizzava durante il film?
“Un ottimo rapporto, era una persona molto mite. Abbiamo fatto insieme una piccola parte nel programma Stracult di Marco Giusti. Era un buono”.
fonte REPUBBLICA
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