Dai jeans alle felpe passando per le camicie. Sono circa 70 mila i capi di abbigliamento a marchio Rifle che potranno essere comprati a prezzi bassi, si parla di 2-3 euro a capo, a seguito del fallimento della nota azienda di Barberino del Mugello, vicino a Firenze. L’Istituto Vendite giudiziarie (Isveg) sta organizzando la svendita della merce. Capi nuovi e invenduti recuperati dai 13 negozi dell’impresa, che fu tra le prime a produrre jeans in Italia e tra le poche a venderli anche in America.
L’evento, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe succedere a marzo in un outlet temporaneo dedicato. Oltre ai jeans chi andrà potrà acquistare magliette, maglie, giacconi, felpe, camicie e scarpe seguendo le norme anticovid.
La parabola
Rifle è fallita a ottobre 2020. L’azienda contava 96 dipendenti fra la sede e i negozi in Italia era nata nel 1958 per iniziativa dei fratelli Giulio e Fiorenzo Fratini. I due portarono il brand a diventare «un simbolo di qualità italiana riconosciuto nel mondo». Il marchio ebbe un successo crescente dagli anni Sessanta fino agli anni Ottanta, periodo di massima distribuzione dell’azienda di abbigliamento casualwear. Dopo anni di crisi però pur con investimenti importanti anche da fondi esteri subentrati nel 2017, l’azienda non ce l’ha fatta.
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