Max Cavallari è stato intervistato dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera e anche sui nuovi progetti. Ecco un estratto:
Nel 2013 un aneurisma ha strappato Arena dai palchi.
«Lo andavo a trovare, oggi penso non abbastanza. Lo andavo a trovare poco: faceva malissimo vederlo così. Non riuscivo a fare niente, non mi alzavo dal letto, non riuscivo a fare gli spettacoli. Senza di lui non ero più io. Sono stato fermo più di un anno».
Max Cavallari ricorda Bruno Arena: “Quando si è sentito male la prima volta eravamo insieme”
Poi ha ricominciato.
«Molto dura». Adesso gira l’Italia presentando il suo libro: «Non spegnere la luna». «Lo ripetevo a Bruno. Qualsiasi cosa succeda, non spegnere la luna. Lui mi guardava, non parlava, so che capiva. Ogni tanto accennava ad alzare il dito medio…».
Origine dei Fichi d’India.
«Il nome l’abbiamo scelto d’estate al mare. L’inizio vero? A Varese, al bar Fuoripasto: la moglie di Bruno lavorava lì e noi la aspettavamo raccontando barzellette. Si radunava un gran pubblico. Un manager di Radio Deejay ci ha intercettato».
FONTE CORRIERE
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