Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club.
Il 29 ottobre 1999 usciva nelle sale italiane Fight Club, dopo essere stato presentato in anteprima al Festival di Venezia. Il film, diretto da David Fincher e basato sull’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk, ha segnato il cinema e la cultura anni 90, fotografia di una generazione alienata e del suo grido carico di dolore verso una società distante e disinteressata, e sorta di guida per le anime nell’era del consumismo e dell’economia globalizzata.
Costato 63 milioni di dollari, il film fu un flop al botteghino, incassandone appena 100. Altra storia invece il mercato dell’home video, tramite il quale Fight Club ottenne un crescente e straordinario successo, fino a diventare un cult movie per gli appassionati.
Anche la critica lo accolse sottotono. Zero Oscar (a fronte di una sola nomination per il montaggio sonoro) e fischi a Venezia (di questo ne ha parlato anche lo stesso Edward Norton ad un recente Incontro con il pubblico alla Festa del Cinema di Roma che vi abbiamo raccontato qua).
Violento e crudo, il film riflette sul consumismo e l’alienazione dell’uomo moderno (“La pubblicità ci fa fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono. Non abbiamo uno scopo né un posto”) e ci pone la domanda: cosa siamo? Persone che non contano nulla, numeri, consumatori, tendenze. Ieri come oggi. Il film affronta anche il tema del doppio, (rimane nella storia il colpo di scena nel finale) incarnato da Edward Norton/Brad Pitt: siamo una personalità multipla con perenni insoddisfazioni, sogni annacquati, debolezze pronte a nascondersi nella forza nel nostro doppio. Due estremi complementari che hanno bisogno l’uno dell’altro.
Curiosità
Brad Pitt incassò 17,5 milioni di dollari come compenso mentre Edward Norton “solo” 2,5 milioni.
Nella scena in cui giocano a golf, Edward Norton e Brad Pitt sono davvero ubriachi.
Il discorso nel bar di Tyler Durden sull’essere consumatori ricorda molto il discorso nel manicomio di Jeffrey Goines del film L’esercito delle 12 scimmie del 1995, anch’egli interpretato da Brad Pitt.
Chuck Palahniuk scrisse il romanzo ispirandosi a un’esperienza vissuta in prima persona: fu malmenato in campeggio dai vicini (dopo essersi lamentato con loro a causa di alcuni schiamazzi). Quando tornò in ufficio nessuno gli chiese come stesse, nonostante i suoi vistosi lividi e ferite, facendo finta di niente. Questa indifferenza lo colpì profondamente, dando corpo al suo esordio letterario.
La colonna sonora del film è stata quasi interamente prodotta dai Dust Brothers. Le tracce della colonna sonora sono anche racchiuse nell’album Fight Club: Original Motion Picture Score che è stato pubblicato a partire dal 28 settembre del 1999.
La canzone che fa da sottofondo all’ultima scena del film e ai titoli di coda è invece Where Is My Mind?, hit dei Pixies.
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