Flavio Briatore torna ad investire in Italia, più precisamente a Roma. A gennaio aprirà, in Via Veneto il suo nuovo “Crazy Pizza”. Non proprio una pizzeria, come ce ne sono tante, spiega a “Repubblica”: “è molto, molto di più. Questa estate avevamo aperto il primo Crazy Pizza d’Italia a Porto Cervo, un business stagionale. Roma è la città più bella d’Europa. Non c’è una sola ragione per cui non sia considerata anche la migliore. E via Veneto è la via di Roma, lo è sempre stata. Mentre adesso non lo è più. È dormiente. Noi la sveglieremo: signori, ricomincia la Dolce Vita”.
Di “Crazy Pizza” ne esiste già uno a Montecarlo, dove Briatore abita stabilmente per gran parte dell’anno, ma in Italia il format è stato esportato solo quest’estate a Porto Cervo, in Sardegna, con un notevole successo. Da qui l’idea di replicare il modello prima a Roma: “La pizza è uno street product, di solito te la portano su tavoli spogli o non apparecchiati, te la buttano là con un servizio approssimativo, roba che non ti invoglia a rimanere nel locale. Noi abbiamo pensato di fare una pizzeria chic, branché. Serviamo ottime pizze, in un posto elegante, con un servizio impeccabile. La pizza è un prodotto importante, ma è presentato in modo cheap, noi gli abbiamo creato intorno un environment diverso”.
Non si è fatta attendere la risposa di Gino Sorbillo: “Caro Flavio, la madre di tutte le pizze è soltanto napoletana. La mamma di tutte le pizze è la napoletana, che ha conquistato il mondo ed è patrimonio Unesco. L’Urbe ha una buona pizza, anche di scuola romana, ci sono pizzaioli degni di grande attenzione, che hanno conquistato importanti riconoscimenti. E grandi invenzioni come il Trapizzino. Lo spazio che Briatore vorrebbe colmare è tutt’altro che vuoto, Roma ha una forte identità anche nella pizza”.
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