È il film più atteso dell’anno a Bollywood, Laal Singh Chodda, il remake indiano di Forrest Gump, eppure, ancor prima dell’uscita nelle sale, è già stato preso di mira dalle polemiche.
Il film, che vede protagonista la star 57enne Aamir Khan, è accusato dai media del Paese di «avere ridicolizzato alcune divinità indù». Il film, girato in due anni, di fatto, segue le orme del capolavoro con Tom Hanks ripercorrendo le tappe principali della più recente storia indiana, dalla prima vittoria ai Mondiali di cricket alla battaglia di Kargil. Ma anche le scene storiche della vita di Forrest Gump sono ricreate in chiave indiana: ad esempio la famosa fermata del bus è diventata un vagone del treno sul quale il protagonista racconta la sua storia ai presenti mentre la scatola di cioccolatini, comfort food per Tom Hanks, diventa il golgappa, la delizia di strada popolare in tutto il subcontinente indiano.
Tanti sono stati gli appelli al boicottaggio per il film: centinaia di integralisti si sono riuniti davanti ai cinema hanno cercato di impedire l’accesso al pubblico nello stato dell’Uttar Pradesh. Il gruppo Sanatan Rakshak Sena ha chiesto al Governatore dello stato di vietare le proiezioni e in rete è cominciato a circolare potentemente l’hashtag che invitava al boicottaggio.
Aamir Khan, il protagonista, non ha potuto fare altro che scusarsi pubblicamente: «Non volevo in nessun modo ferire nessuno: rispetto i sentimenti di chi non vuole vedere il mio film».
E anche sulla pellicola tanto discussa, le aspettative al botteghino erano altissime, considerando l’elevato budget di spesa per spostare attori, troupe e staff in oltre cento cittadine dell’India (anche ben lontane tra loro) per le riprese. In realtà Laal Singh Chodda ha alle spalle anche altri problemi: il primo ciak è del 2019 nel Punjab, ma il tutto viene interrotto, causa pandemia, pochi mesi dopo. Il film sembrava ko e invece la produzione ha ripreso a girare in Turchia all’inizio del 2021. Poi un nuovo stop, quando alcuni domestici di Khan sono risultati positivi al Covid e l’attore è stato isolato per precauzione. Le riprese sono infine ripartite e si sono concluse nel 2021, con un anno di ritardo rispetto all’uscita inizialmente prevista del film.
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