Il sodalizio artistico che ha portato Francesco Renga e Nek insieme musicalmente in giro per l’Italia sta per concludersi. Ancora quattro spettacoli al teatro Arcimboldi di Milano, poi tre a Bologna e due a Roma, e le strade di  si separeranno nuovamente, come raccontano entrambi al “Corriere della Sera”:

“Siamo malinconici. Abbiamo condiviso due anni pieni di momenti belli e qualche tensione, specialmente nei giorni più intensi come a Sanremo. Ma essere in due ci ha dato forza. Ora il progetto è giunto al termine, ha dato tutto ciò che poteva. Anch’io sono malinconico, ma sento che è il momento di andare avanti. Ciò che rimane è l’amicizia e il legame che ci unisce”.

Intanto, grazie a questo duo, Nek ha ricominciato a scrivere canzoni:

“A me è tornata la voglia di scrivere da solo. Durante il tour ho scritto un sacco, ho il telefono pieno di memo vocali su cui lavorare”.

Ma quest’anno niente Sanremo, Nè insieme, nè da soli:

“Lo guardiamo dal divano insieme”

Tra Renga e Nek insomma non potrà mai succedere quello che sta succedendo a Fedez e Tony Effe. Inizia Renga:

“Trovo disarmante quello che è accaduto…”

Poi tocca a Nek:

“Per cultura e modo di fare se mai dovessimo litigare ce lo terremmo peri cavoli nostri”.

Chiude Francesco:

“E poi non amo le parolacce nelle canzoni. Credo di averle usate una volta sola. Una parolaccia è qualcosa che resta lì, per sempre. Mentre mandare aff… qualcuno è una cosa del momento…”