“Il calcio ai miei tempi era fatto di passione, ora è solo business”. Francesco Totti si è aperto in una lunga intervista a The Guardian, dove ha ripercorso le tappe più significative della sua carriera, sottolineando, con malinconia, quanto il mondo del calcio sia cambiato rispetto a quando ha esordito e, in verità, anche a quando è cominciato a diventare un campione:
“Stare seduto qui a pensare ai rimpianti – avrei potuto fare questo, avrei potuto fare quello – non è da me. Ho fatto il massimo che ho potuto e ho preso tutto quello che c’era da prendere. Io ho iniziato a giocare in tempi diversi, in un calcio diverso, fatto di passione e di affetto verso i tifosi”.
“Giocare nella squadra che ho sempre tifato? È stato più facile per me fare questa scelta” spiega l’ex capitano della Roma. “Alla proposta del Real ci ho pensato, ci sono stati dei giorni in cui ero con una scarpa in Spagna e con l’altra a Roma. Poi, come ho detto spesso e in tutta onestà, la scelta di rimanere a casa è stata fatta col cuore”.
Una scelta facile, a sua detta, ma che gli ha richiesto comunque non poca fatica: “Venticinque anni nella stessa squadra non sono di poco conto: diventare capitano, diventare uno dei più importanti giocatori, devi essere sempre all’altezza. Fare un paragone tra i miei tempi e quelli di oggi è difficile. Oggi c’è più business. Vai dove puoi fare più soldi”.
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