Ospite a “Ciao Maschio”, Gabriel Garko racconta i momenti di successo e quelli, invece, in cui ha sofferto ed è stato in solitudine:

“Per avere successo se non soffri anche la solitudine viaggia di pari passo, si è sempre un po’ da soli, ci sono dei momenti in cui hai tante persone intorno ma davvero pochi amici. Ero in una centrifuga quindi me ne sono accorto dopo che ero solo, vivi la solitudine ma in mezzo al caos. Da fuori brillava tutto, da dentro vedevo le sbarre!”

Garko va avanti nel suo racconto:

“Il sistema mi ha tenuto spesso sotto una campana di vetro, quello che si doveva fare per arrivare ad un certo livello, bisognava stare dentro dei binari e per starci era chiaro che dovevi sacrificare qualcosa di te e non permetterti di viverla come volevi”. 

Per quanto riguarda, invece, il famoso coming out fatto in diretta tv, ammette:

“C’era qualcuno che mi impediva di essere me stesso, sotto tanti punti di vista perché dal momento in cui blocchi l’aspetto della sessualità, vuol dire che blocchi tutto, è come una piccola palla di neve che rotolando diventa immensa. Fosse stato per me, per come ragiono io e per quanto sono riservato, il famoso coming out, non l’avrei mai fatto, sono dell’opinione che fino a quando esisterà il coming out, significa che non si è realmente liberi. Purtroppo io mi sono trovato in un momento particolare della mia vita, dove o lo facevo io stesso il coming out o veniva fatto da terzi in maniera brutta”.