La serie
In onda negli Stati Uniti dal 1978 al 1986, la serie Il mio amico Arnold arrivò al pubblico italiano negli anni Ottanta, quando Canale 5, ormai rete nazionale, ne fece un punto fermo della sua programmazione. Il segreto del successo era tutto concentrato nelle fattezze del protagonista interpretato da Gary Coleman, assoluto mattatore dello show: un bambino afroamericano, piccolo e grassottello, dalla battuta fulminante e dall’irresistibile senso dell’umorismo.
Il piccolo Arnold
Per chi ha vissuto quella stagione televisiva, resta indimenticabile il “Che cavolo stai dicendo, Willis!”, con cui il ragazzino rimbrottava il fratello, alto e dinoccolato, interpretato dall’attore Todd Bridges. Nessuno, all’epoca, avrebbe mai sospettato che Arnold non fosse un attore-bambino dal talento straordinario. Ma pian piano la verità venne a galla. Gary Coleman, nato a Zion, Illinois, nel 1968, non era un piccolo e grassottello ragazzino nero, ma un uomo, adulto e minato nel fisico. Il suo sviluppo era stato compromesso da una forma di insufficienza renale che lo aveva torturato fin dall’infanzia. Nei suoi anni verdi Coleman passò attraverso due trapianti di reni, ma non riuscì a sottrarsi alla dialisi, suo malgrado compagna di una vita.
Le sue fattezze furono la sua più grande sfortuna e fortuna. Nel 1982, infatti, diventa anche protagonista del Gary Coleman Show, un cartone animato in cui lo stesso attore, o meglio la sua controparte animata, veste i panni di un angelo mandato sulla Terra per guadagnarsi le ali a suon di buone azioni. Quando poi per l’uomo Gary divenne insostenibile mantenere le sembianze del bambino Arnold, la tv purtroppo lo abbandonò. Fece poi la sua comparsa come Arnold anche in L’albero delle Mele, spin-off di Diff’rent Strokes; nel 1996, nell’ultima puntata di Willy: il Principe di Bel Air, rispolverando il suo tormentone e modificandolo in: «Che cavolo stai dicendo, Willy?!».
I problemi
Dieci anni dopo, nel 2006, lo troviamo come ospite nella sitcom per ragazzi Drake & Josh. È stato, infatti, arrestato due volte, nel 2008 e 2009: la prima per aver investito un pedone in un parcheggio, pare non per un errore, ma volutamente; la seconda con la pesante accusa di violenza domestica. Nemmeno con le donne sembra fortunato: sposa Shannon Price nel 2007 e, solo 8 mesi dopo, è ospite insieme a lei del programma Divorce Court, una specie di Forum Made in USA che si occupa esclusivamente di coppie in procinto di divorziare e delle loro dispute. Gary Coleman divenne adulto, se non fisicamente, sicuramente mentalmente; il bambino è diventato un uomo e, come tutti, ha avuto i suoi momenti opachi, arrivando a essere antipatico e con un brutto carattere.
Gli ultimi anni
E forse un brutto carattere lo aveva davvero, sebbene il confronto con la sua immagine televisiva lo rendesse probabilmente più evidente di quanto non fosse in realtà. Ospite della trasmissione The Insider, incalzato dalle domande di una giornalista che gli chiedeva se avesse mai usato violenza sulla moglie, diede in escandescenza e abbandonò lo studio, mandando tutti a quel paese.
E poi la fine tragica: soffrendo anche di problemi di cuore, nel 2010 quando aveva 42 anni, morì per emorragia cerebrale dopo essere caduto dalle scale di casa sua. Una vita molto complicata quella del piccolo grande Gary Coleman, che tanto ci ha fatto ridere.
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