Ospite a “Verissimo”, Gene Gnocchi ha raccontato l’inizio della sua carriera da comico e del suo percorso iniziato da una laurea in giurisprudenza:
“Ho praticato per sei anni come avvocato. Mi piaceva, ma in provincia non c’è il grande penale o civile, diventa una professione routinaria, non c’era quello sbocco professionale che avrei abbracciato con più interesse, così alla fine ho lasciato.”
Come ogni racconto che si rispetti, si parte dall’infanzia. Gene Gnocchi ricorda con nostalgia e molta dolcezza quegli anni da bambino:
“Ho avuto un’infanzia meravigliosa, genitori un po’ eccentrici, a mio padre ho voluto un bene, perché lui era una persona fantastica. Non mi ha insegnato niente, perché mi ha sempre insegnato con l’esempio, ha consentito a tutti noi di studiare, acquisire conoscenze riteneva fosse importante, e questa la cosa più bella che potesse fare per noi”.
Esempio che l’ha portato a costruirsi una sua famiglia, 5 figli nati tre dal primo matrimonio e le ultime due bambine dall’ultima moglie Federica:
“Non chiedo mai a mia moglie perchè sta con me, per paura che ci ripensi. A parte la bellezza è una donna di grande intelligenza, un rapporto di grande complicità e affinità intellettive. Con le bimbe facciamo delle cose che loro ridono molto, sanno che possono aspettarsi qualsiasi cosa da un momento all’altro.”
Un pensiero, poi, va agli amici che ha perso a causa del Covid:
“Per me è stato uno strazio, ho perso persone carissime, amici con cui sono cresciuto, ma questo non mi ha tolto la voglia di ridere e di far ridere. Avendo toccato con mano l’entità della pandemia sono molto ligio a quello che dicono gli esperti.”
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