Aveva solo 53 anni e se n’è andato via forse il giorno più triste per un addio, il 25 dicembre. A due anni dalla morte di George Micheal, ripercorriamo la carriera di un mito e un’icona degli anni Ottanta, uno degli artisti britannici di maggiore successo, capace di vendere più di cento milioni di dischi in tutto il mondo.
Con circa 100 milioni di dischi venduti, Georgios Kyriacos Panayiotou, in arte George Michael è stato uno degli artisti musicali britannici di maggior successo, in madrepatria e all’estero. Originariamente membro del duo pop “Wham!“, si è poi lanciato in una fortunata carriera da solista iniziata nel 1987 con l’album “Faith”. Il duo degli Wham! conquista il successo mondiale grazie a pezzi come Wake me up before you go go, Freedom, ma soprattutto con Careless Whisper, Everything she wants e la cover di Last Christmas. Su iniziativa di George, deciso a proseguire da solista, il duo si scioglie pacificamente nel 1986.
Dopo Faith, nel 1990 pubblica Listen Without Prejudice Vol. 1, il suo secondo album da solista, che risulterà piuttosto anomalo perché Micheal deciderà di non comparire in copertina, né di realizzare video, né di rilasciare interviste. Alla fine del 1991 George Michael ritorna rapidamente alla musica e al primo posto in classifica in Gran Bretagna, con lo storico duetto dal vivo di Don’t Let the Sun Go Down on Me, con l’amato Elton John, da sempre suo modello ideale. Nel 1992, è protagonista al Freddie Mercury Tribute Concert, duettando con i Queen e Lisa Stansfield, in These are the days of our lives, e proponendo altre due canzoni: 39 e un’indimenticabile versione di Somebody to love.
Nel 1993 Anselmo Feleppa, compagno di George Michael per due anni, morì di emorragia cerebrale causata da AIDS. La morte dell’uomo amato fece sprofondare George in una profonda depressione. Per lui, scrisse la canzone Jesus to a Child, che ebbe un ottimo successo, sebbene il nome del destinatario e la natura del rapporto tra quest’ultimo e George Michael siano diventati noti al pubblico solo dopo il coming out causato dall’arresto del 1998.
Nel 1996, dopo anni di silenzio, pubblica l’album Older. Dell’album vengono estratti sei singoli: oltre a Jesus to a Child, che ne costituisce il brano d’apertura, Fastlove, Spinning the wheel, Older, Star people ’97 e You have been loved.
Nel 1998 pubblica la raccolta Ladies & Gentlemen: The Best of George Michael, con le sue hits più famose e tre inediti: As, classico di Stevie Wonder, cantato in duetto con Mary J. Blige, A moment with you e Outside.
Nel 2002 pubblica due nuovi brani, Freeek! e Shoot the Dog, quest’ultimo accompagnato da un video-cartoon satirico, dove prende apertamente posizione contro l’imminente guerra in Iraq e contro l’alleanza tra George W. Bush e Tony Blair. Nel 2004 esce il nuovo album, Patience, con il quale, ripropone i due singoli del 2002, e ne lancia altri 3: Amazing, Flawless (Go to the city) e Round here.
Nel 2006 esce il singolo An Easier Affair, che anticipa la sua seconda raccolta, Twenty Five, pubblicata per celebrare i suoi 25 anni di carriera. Con il 25 Live Tour, George Michael si è esibito in Italia, sul palco del Mediolanum Forum di Assago (Milano) il 5 e il 6 ottobre 2006, e allo Stadio Plebiscito di Padova, allo Stadio di Lucca e, infine, allo Stadio Olimpico di Roma nel luglio del 2007.
Sebbene il cantante abbia tentato di sfuggire ai suoi problemi di depressione con l’uso di fluoxetina e marijuana, oppure acquistando un Labrador retriever (morto, poi, tristemente nel Tamigi), sembra sia riuscito ad uscirne soltanto attraverso una nuova relazione con Kenny Goss.
La sua ultima opera musicale risale al 2014 con Symphonica. L’album, che raggiunge subito il primo posto nella classifica delle vendite di iTunes, contiene tutti i grandi successi di George Michael eseguiti durante i concerti del Symphonica Tour.
La morte
Il 25 dicembre 2016 muore nella sua abitazione di Goring-on-Thames (nel South Oxfordshire), stroncato da un arresto cardiaco a 53 anni. La causa della morte venne resa nota a distanza di 3 mesi, dopo innumerevoli esami tossicologici: cardiomiopatia dilatativa, miocardite e steatosi. Dopo la morte sono circolate numerose indiscrezioni sulla vita personale di George Michael, in particolare il suo osteopata ha dichiarato che qualche mese prima, durante una visita, il cantante gli aveva confidato di essere alle prese con il suo testamento, cosa inusuale per una persona in età ancora giovane, e questo fece pensare che l’artista fosse al corrente di uno stato di salute abbastanza preoccupante e potenzialmente letale.
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