Ospite di Silvia Toffanin a “Verissimo”, Jerry Scotti racconta di aver avuto la possibilità di andare a studiare in America:
“Mi proposero di andare a Los Angeles per quattro anni a studiare da regista di spot pubblicitari, ma tre giorni dopo il mio ‘sì’ mi chiamò Cecchetto, che mi prese a Radio Deejay… In America non andai mai e così ebbe inizio la mia avventura che mi ha portato sino a qui”.
Il conduttore ha raccontato anche della sua infanzia e di quanto abbia desiderato una moto per Natale, cosa che ancora oggi lo appassiona:
“Era in cima alla lista dei miei desideri per Natale, ma non avevo neanche sedici anni. Riuscii ad averla poi ad agosto, per il mio compleanno e dopo la promozione a scuola. Attualmente ho la fortuna di possederne alcune, sono molto appassionato. Mamma e papà si preoccupavano, avevano paura mi facessi male. Poi, loro sognavano che io facessi l’avvocato, ma quando ho detto loro che andavo a fare radio, non mi hanno parlato per sei mesi”
Scotti ricorda, inoltre, il difficile periodo nel quale ha lottato contro il Coronavirus:
“Oggi sto bene, ma come tutti coloro che hanno avuto il Covid serio ho scoperto che ho più stanchezza. Ogni volta che ho un piccolo malessere, scopro che probabilmente è legato a quello. Tuttavia, se riesco a reggere i ritmi di lavoro che tutti gli italiani conoscono, vuol dire che anche questa volta ce l’abbiamo fatta. Quando lottavo, devo dire, il pensiero della mia nipotina Virginia mi ha dato la forza per andare avanti”.
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