In una lunga intervista a Il Corriere, Gerry Scotti ha parlato della sua parentesi da parlamentare, quando alle elezioni politiche del 1987 venne eletto deputato nelle file del Partito Socialista Italiano ricevendo circa 10mila voti. Scotti si è detto deluso dall’esperienza politica e ha parlato anche del vitalizio che tuttora rcieve.
«Quando ho accettato di essere il candidato dei giovani socialisti di Milano – senza essere iscritto al partito – non pensavo di prendere 10mila voti. Come non pensavo che non mi dessero niente da fare, cosa che mi lasciava sgomento. Se nella mia carriera sento di aver ricevuto molto perché ho dato molto, nella mia esperienza politica ho ricevuto poco perché ho dato poco. Poi, per 10 anni non sono più andato alle assemblee di condominio e non ho più votato. Ero disgustato».
Ora ha ripreso a votare?
«Sì, ma ho vissuto male quella esperienza. Mi restano i famosi mille euro di pensione a cui voglio rinunciare: l’ho già detto a tre presidenti del consiglio e lo dirò anche a Giorgia Meloni. Mi suggeriscono di darli in beneficenza: c’ero arrivato. Ma vorrei non essere costretto a ritirarli. Da quando ne parlo sa quanti altri ex onorevoli mi hanno scritto per unirsi a questa idea? Zero».
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