Ghost è uno dei film più iconici e romantici degli anni ’90, una pellicola che ha fatto sognare e commuovere intere generazioni. Diretto da Jerry Zucker, il film con Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg, oltre a diventare un cult negli anni successivi, ottenne un grandissimo successo al botteghino, dove incassò circa 506 milioni di dollari in tutto il mondo.

Trama

Sam e Molly sono fidanzati e prossimi a sposarsi ma un giorno il loro idillio d’amore viene brutalmente infranto: durante un tentativo di rapina lui viene infatti ucciso. A Sam viene concesso di restare sulla terra in forma di fantasma per sistemare gli affari rimasti in sospeso e per poter restare accanto all’amata, nel tentativo di proteggerla. Molly infatti è nel mirino di colui che l’ha uccisa e ora Sam per cercare di avvisarla non può far altro che rivolgersi alla sensitiva Oda Mae Brown, che riesce incredibilmente a interagire con lui. Nel frattempo Molly riceve la corte di Carl Bruner, collega di Sam che cela un segreto.

Il taglio iconico di Demi Moore

Nella sua autobiografia Inside Out, Demi Moore ha parlato nel dettaglio della scelta del suo taglio di capelli, del tutto improvvisato ancor prima di accettare Ghost.

Incontrai i produttori una volta a Los Angeles e un’altra quando feci tappa a New York, mentre ero diretta a Parigi con Bruce e Rumer [la figlia] per la nostra prima vacanza di famiglia. Prima di partire avevo infilato nel portafoglio una foto di Isabella Rossellini con il suo taglio chic da maschiaccio: l’avrei portata al mio immaginario parrucchiere parigino che mi avrebbe fatto uno splendido taglio. Non avevo ancora deciso se accettare la parte in Ghost, quindi mi sentivo libera di fare quello che volevo con i miei capelli. Non ero mai stata a Parigi e non parlavo una parola di francese. Ma avevo una missione: uscii dall’appartamento che avevamo affittato sulla Rive Gauche ed entrai nel primo salone di bellezza che vidi, mostrando la fotografia di Isabella in tutta la sua gloria sofisticata e sbarazzina. In fondo era Parigi: se ne intendevano, di stile. Potevano sicuramente farlo. E invece no. Il taglio, seppure corto, era molto diverso da quello che avevo in mente. Ironia della sorte, quando tornai a casa andai da un parrucchiere consigliatomi da un’amica: lui diede un’occhiata alla foto di Isabella Rossellini e disse “L’ho fatto io quel taglio” e mi risistemò. Quel taglio ebbe esattamente l’effetto sperato: mi diede un look tutto nuovo, mi rincuorò, mi fece sentire più viva. C’era qualcosa di fresco e inaspettato. Jerry Zucker rimase sconvolto – e inorridito, penso – quando andai a comunicargli che avevo deciso di fare il film. Aveva scritturato Patrick Swayze per il ruolo del protagonista e per interpretare la sua ragazza aveva scelto un’attrice dei lunghi e fluenti capelli scuri: al suo posto si era ritrovato una tizia che non aveva l’ombra di una chioma. Ma Jerry si adattò; non mi fece nemmeno indossare una parrucca e personalmente penso che i capelli corti fossero perfetti per il personaggio.